Formia è chiamata “la città di Cicerone”, per quanto il famoso oratore romano fosse nato ad Arpino, egli aveva a qui una bellissima villa con terrazze e giardini degradante verso il mare.
In questa villa l’oratore sembra si fosse ritirato durante il primo triumvirato di Cesare e sempre qui troverà la morte per mano dei sicari di Antonio.
L’ultimo respiro di Cicerone a Formia, il 7 dicembre del 43 a.C., sancirà anche l’ultimo respiro della Repubblica e l’attestarsi del Principato Augusteo.
Ma questa non è l’unica traccia dell’importanza della città, un altro luogo simbolo è proprio la sua Tomba, l’imponente monumento, alto circa 24 metri, è ancora visibile lungo la via Appia.
L’architettura romana presente in città si è poi dissolta lentamente all’interno delle strutture prima medioevali e poi moderne, che ne hanno “smussato gli angoli”, rendendone difficile l’identificazione:
I Templi, le eleganti ville, il Teatro e l’Anfiteatro, sembrano scomparsi ma possono essere ritrovati con l’occhio attento di un esploratore curioso all’interno delle architetture urbane moderne.
Alcune realtà meravigliose ancora sopravvivono: la cisterna romana di Castellone, gioiello dell’architettura idraulica romana, il porticciolo di Caposele, i criptoportici, le peschiere o ancora, almeno in parte, la stessa torre di Castellone.
Una menzione va fatta anche per il museo archeologico, un luogo forse poco conosciuto, ma che custodisce interessanti statue ed elementi legati al nobile passato della città.
Passeggiamo dunque per Formia, scopriamo la sua piccola ma bellissima realtà, la sua storia unica, i suoi siti archeologici, vivendo più di un viaggio: un esperienza.