Gaeta è una città ricca di storia, che affonda le sue radici nel mito e nel mare, nascondendo in piena vista le bellezze che racchiude, fra grandi chiese e stretti vicoli.
Alcuni dei monumenti della città sono memoria del suo retaggio dell’epoca Romana, tempo in cui questo suo golfo rappresentava un luogo d’ozio per l’élite dell’epoca.
Il più famoso di questi monumenti è forse il mausoleo di Lucio Munazio Planco, personaggio di spicco della Roma repubblicana, militare e politico, che sorge sul promontorio di Monte Orlando e domina la città ed il mare.
Ma un altro importante mausoleo osserva la città da secoli, per quanto di esso rimanga molto poco, perché vittima di una feroce spoliazione in epoca medioevale.
Stiamo parlando del Mausoleo di Lucio Sempronio Atratino di Gaeta.
Questo luogo, simile ad una torre diroccata e alto oltre tredici metri, domina ancora il colle Atratino e può essere facilmente raggiunto attraverso l’abitato moderno.
Lucio Sempronio Atratino (I sec. a.C.) fu oratore e politico di grande rilievo, che scelse di trascorrere la sua vita nella sua bellissima villa di Gaeta.
Gaeta era il luogo scelto da Atratino per sfuggire alla vita caotica di Roma, ma oggi nulla rimane della sua grandiosa villa, solo il suo mausoleo come ricordo del suo amore per il nostro territorio.
I blocchi marmorei che decoravano il mausoleo furono utilizzati per costruire la base del bellissimo Campanile della Cattedrale, uno dei simboli della nostra città, mentre la villa è stata assorbita dalle architetture moderne.
Il destino infausto di questo luogo ci ricorda i pericoli che i nostri tesori architettonici corrono giornalmente, cosa può accadere loro se dimentichiamo il nostro passato, condannandoci ad abbracciare un futuro vuoto, fatto di sole macerie.
Questo rudere è uno spunto di riflessione importante, non va sminuito ma valorizzato, se non fosse altro che per la sua triste sorte, che però non riesce a scalfire la sua importanza storica.